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Il plastico della Darsena PDF Stampa E-mail
Scritto da Annamaria Kisslinger   
Mercoledì 04 Settembre 2013 15:50

La Darsena: un plastico alla rovescia

Sono nata e cresciuta in una famiglia di ingegneri, e fin da piccola gironzolavo nello studio di mio padre, tra i tavoli da disegno, incuriosita dal movimento del tecnigrafo che dava vita a misteriosi disegni. Ma ancora di più ero affascinata dai plastici nei quali si materializzava e si toccava con mano ( che divertimento! ) l’idea progettuale. Così, come in un gioco della Lego, case, palazzi, strade complete di strisce pedonali e semafori, alberi e soprattutto piccole personaggi in scala davano una visione di quello che sarebbe stato il risultato finale. Si lavorava con molto impegno alla sua realizzazione poiché, in mancanza di software grafici, il plastico aveva un ruolo importante sull’impatto che il progetto avrebbe avuto sui committenti. In seguito, l’esecuzione del progetto avrebbe trasformato in realtà il plastico: palazzi abitati, strade affollate, storie da vivere.

In questi giorni allo Yacht Med Festival, a Gaeta, nello stand dell’Associazione accanto alle foto della storia della Darsena ed il poster con le immagini delle gare di pesca, in primo piano c’è il plastico della Darsena San Carlo, abilmente costruito da Lino Nardone. Anche in questo caso pur trattandosi di un hobby (sua opera prima, e giura che non ne farà mai più) si è impegnato oltre misura. Piccole barche, complete di cime e parabordi, attraccate ai pontili; fari illuminati all’ingresso; una scogliera dove trovano posto piccoli pescatori; il campetto di bocce con una sfida in corso, alberi e siepi. Alcuni dei Soci divertiti ed orgogliosi hanno individuato sul plastico la posizione della loro barca e altri, come me, commossi le sembianze probabili di un loro caro. Perché Lino non si è limitato ad allestire il plastico solo tecnicamente, ma ci ha messo molto di più.

Mi ha raccontato che, mentre sfogliava accuratamente online il catalogo dei personaggi da inserire, in uno di loro ha riconosciuto le sembianze di mio padre ( so quanto forte fosse l’affetto e la stima reciproca ) ed ha deciso che avrebbe avuto “un suo posto” nel plastico. Ora è lì, rigorosamente in pantaloncini, a guardare sorridendo la Darsena, tra i tanti amici che ha conosciuto.

Insomma, ha pensato proprio a tutto, e di questo gli sono particolarmente grata.

Il plastico è la riproduzione fedele della Darsena così come era nei sogni e nell’idea di tutti quelli che hanno portato faticosamente avanti il progetto senza mai mollare, credendoci fermamente.

Ma allora perché un plastico alla rovescia?

Non è un problema di “assemblaggio”, ma di “ tempistica”.

Molti si sono fermati incuriositi ed affascinati e ci chiedevano, con un pizzico di provocazione: “ Che bel progetto, ma si realizzerà ? E quando?”.

Senza i soliti se o ma…o frasi di rito, abbiamo risposto molto soddisfatti, che a settembre il cantiere concluderà i lavori di completamento del progetto e consegnerà la Darsena San Carlo ai suoi Soci.


Per la prima volta un plastico svolge un altro ruolo, perché la realtà è lì nello spazio di mare omonimo, antistante l’antico Borgo di Elena: le barche ondeggiano pigre assicurate ai loro nuovi ormeggi, gli alberi aspettano la primavera, le piccole figure in miniatura hanno già la propria storia.

Per la prima volta un plastico è costruito dopo la realizzazione del progetto e raffigura quello che è, non quello che sarà. Rappresenta 23 anni di impegno, di sforzi condivisi, di passione, di tenacia. Racconta di idee e sogni che nascono nella mente ma che solo il cuore può portare avanti.

PER VEDERE LE ALTRE FOTO DEL PLASTICO: CLICCA QUI


A. Kisslinger

Ultimo aggiornamento Mercoledì 04 Settembre 2013 17:51